La fede in Dio (parte 1 di 3)
Descrizione: Il nucleo del Credo islamico: la fede in Dio e il Suo culto, e i mezzi attraverso i quali si può trovare Dio.
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- Pubblicato su 02 Jun 2014
- Ultima modifica su 07 May 2023
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Introduzione
Nel cuore dell’islam si trova la fede in Dio.
Il nucleo del credo islamico è testimoniare la frase, La illaha illa Allah, “Non c'è vera Divinità che merita di essere adorata, ma Dio”. La testimonianza di questa convinzione, chiamato tawhid, è l'asse attorno al quale ruota tutto l'Islam. Inoltre, è la prima delle due testimonianze con cui una persona diventa musulmano. L’ambizione di realizzazione la tale unicità, o tawhid, è il nucleo della vita islamica.
Per molti non-Musulmani, il termine Allah, il nome Arabo di Dio, si riferisce a una divinità distante e strana adorata dagli Arabi. Alcuni anche pensano che sia un pagano “dio- luna”. Tuttavia, in Arabo, la parola Allah significa l'Unico Vero Dio. Anche gli ebrei e i cristiani che parlano l’Arabo usano Allah per riferirsi all’Essere Supremo.
Trovare Dio
Filosofi occidentali, mistici orientali così come gli scienziati di oggi cercano di raggiungere Dio a modo loro. I mistici insegnano di un Dio che si trova attraverso esperienze spirituali, un Dio che è parte del mondo e risiede nella Sua creazione. I filosofi cercano Dio anche se la pura ragione, e spesso parlano di un Dio come un orologiaio indipendente senza alcun interesse per la Sua creazione. Un gruppo di filosofi insegnano l'agnosticismo, un'ideologia che sostiene che non si può né dimostrare né smentire l'esistenza di Dio. In pratica, un agnostico afferma che deve essere in grado di percepire Dio direttamente, al fine di avere fede. Dio ha detto:
“E quelli che non sanno nulla dicono: “Perché Allah non ci parla o perché non ci fa pervenire un segno divino?”. Anche quelli che vennero prima di loro tennero simili discorsi. I loro cuori si assomigliano.” (Corano 2:118)
L'argomento è nulla di nuovo, le persone nel passato e nel presente hanno sollevato la stessa obiezione.
Secondo l'Islam, il modo corretto di trovare Dio è conservato attraverso gli insegnamenti dei profeti. L'Islam sostiene che i profeti sono stati inviati da Dio stesso nel corso dei secoli per guidare gli esseri umani a Lui. Dio dice nel Corano, che il percorso corretto alla fede è quello di riflettere sulle Sue indicazioni, che sono un riflesso della Sua esistenza:
“…Eppure abbiamo esposto con chiarezza i nostri segni a coloro che credono. (Corano 2:118)
L'opera di Dio è spesso menzionata nel Corano come luogo della rivelazione divina. Chi apre gli occhi e il suo cuore alle meraviglie della natura che li circondano vedrà i segni inconfondibili del Creatore.
Di': “Percorrete la terra e guardate come Egli ha dato inizio alla creazione. Poi sarà Allah a dare origine all'ultima generazione. Allah è onnipotente.” (Corano 29:20)
L'opera di Dio è presente anche negli individui:
“Sulla terra ci sono segni per coloro che credono fermamente, e anche in voi stessi. Non riflettete dunque?” (Corano 51:20-21)
La fede in Dio (parte 2 di 3)
Descrizione: I primi due aspetti su cosa significa credere in Dio, vale a dire, la fede nella sua esistenza e la fede nella Sua Signoria Suprema.
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La fede in Dio nell'Islam è composto da quattro elementi:
(I) La fede nell’esistenza di Dio.
(II) Dio è il Signore Altissimo.
(III) Solo Dio ha il diritto di essere adorato.
(IV) Dio è conosciuto dai Suoi Nomi più belli e Attributi.
(I) Credere nell’esistenza di Dio
L'esistenza di Dio non richiede la prova di argomentazioni scientifiche, matematiche, o filosofiche. La sua esistenza non è una 'scoperta' da effettuare con un metodo scientifico o un teorema matematico da dimostrare. Semplicemento detto, il buon senso testimonia l’esistenza di Dio. Su una nave si impara da costruttori navali, sul cosmo si impara dal suo Creatore. L'esistenza di Dio è anche conosciuta tramite risposte alle preghiere, miracoli dei profeti e l'insegnamento di tutte le Scritture rivelate.
Nell’islam, un essere umano non è visto come creatura peccatrice a cui il messaggio del Cielo viene inviato per guarire la ferita del peccato originale, ma come un essere che porta in sé, ancora la sua natura primordiale (al-fitrah), un’impronta della sua anima che giace profondamente sepolta sotto strati di negligenza. Gli esseri umani non sono nati peccatori, ma disattenti, come Dio ha detto:
“…Non sono il vostro Signore?”. Loro Risposero: “Sì, lo attestiamo…” (Corano 7:172)
In questo versetto, “Loro” si riferisce a tutti gli esseri umani, maschi e femmine. Il 'sì' conferma l'affermazione dell'unicità di Dio da noi nel nostro stato precosmico. La dottrina islamica sostiene che gli uomini e le donne portino ancora l'eco di questo 'sì' in fondo nella loro anime. La chiamata dell'Islam è rivolta a questa natura primordiale, che pronunciò 'sì' ancora prima di abitare sulla terra. La conoscenza che questo universo ha un Creatore è una cosa istintiva nell'Islam e pertanto non richiede alcuna prova. Gli scienziati, come Andrew Newberg e Eugene D'Aquili, entrambi affiliati con l'Università della Pennsylvania e pionieri nella ricerca neurologica della religione, dicono: "Siamo legati a Dio.”[1]
Il Sacro Coranochiede retoricamente:
“…Come può esservi dubbio a proposito di Allah, il Creatore dei cieli e della terra?...” (Corano 14:10)
Ci si potrebbe chiedere, 'se la fede in Dio è naturale, allora perché alcune persone non hanno questa convinzione?' La risposta è semplice. Ogni essere umano ha una fede innata in un Creatore, ma questa convinzione non è il risultato di apprendimento o il pensiero personale deduttivo. Con il passare del tempo, influenze esterne agiscono su questa convinzione innata e confondono la persona. L'ambiente e l’educazione di una persona tendono a gettare un velo su questa natura primitiva e allontanano la persona dalla verità. Il Profeta dell'Islam, pace e benedizioni di Dio siano su di lui, disse:
“Ogni bambino è nato in uno stato di fitrah (una fede naturale in Dio), allora i genitori fanno di lui un Ebreo, un Cristiano, o un Mago.” (Sahih Muslim)
Spesso questi veli vengono svelati quando un essere umano si trova in uno stato di crisi spirituale e si sente indifeso e vulnerabile.
(II) Dio è il Signore Supremo
Dio è l'unico Signore del cielo e della terra. Egli è il Signore dell'universo fisico e il Legislatore per la vita umana. Egli è il Maestro del mondo fisico e Governatore degli affari degli uomini. Dio è il Signore di ogni uomo, donna e bambino. Storicamente, solo pochi hanno negato l'esistenza del Signore, il che significa che attraverso i secoli la gente, per la maggior parte, credeva in un solo Dio, un Essere Supremo, un Creatore soprannaturale. Che Dio è il Signore contiene in particolare i seguenti significati:
Primo, Dio è l'unico Signore e Dominatore del mondo fisico. Signore significa che Egli è il Creatore, Colui che controlla, e il Proprietario del Regno dei cieli e della terra; appartengono esclusivamente a Lui. Egli solo ha dato alla non-esistenza l’esistenza, e la conservazione e il mantenimento di tutta l'esistenza dipendono da Lui. Egli non ha creato l'universo a scopo di lasciarlo proseguire il proprio corso secondo leggi fisse, per poi smettere di avere qualsiasi ulteriore interesse in esso. Il potere del Dio Vivente è richiesto in ogni momento per sostenere tutte le creature. La creazione non ha Signore all'infuori di Lui.
“Di'(Oh Muhammad): “Chi vi provvede il cibo dal cielo e dalla terra, chi domina l'udito e la vista, chi trae il vivo dal morto e il morto dal vivo, chi governa ogni cosa?”. Risponderanno: “Allah”. Allora di': “Non [Lo] temerete dunque?’” (Corano 10:31)
Egli è il sempre dominante Re e il Salvatore, il Dio amante, pieno di saggezza. Nessuno può cambiare le Sue decisioni. Angeli, profeti, esseri umani, e i regni degli animali e delle piante sono sotto il suo controllo.
Secondo, Dio è l'unico Sovrano degli affari degli uomini. Dio è il supremo Legislatore, il Giudice Assoluto, il Legislatore, [2] ed Egli distingue il bene dal male. Proprio come il mondo fisico si sottomette al suo Signore, gli esseri umani devono sottomettersi all'insegnamento morale e religioso del loro Signore, il Signore che separa il bene dal male per loro. In altre parole, Dio solo ha il potere di fare leggi, determinare atti di culto, prescrivere principi morali e a stabilire standard di interazione umane e di comportamento . Il Suo comando è:
“…Certamente, non è a Lui che appartengono la creazione e l'ordine? La lode [appartiene] ad Allah Signore dei mondi!.” (Corano 7:54)
La fede in Dio (parte 3 di 3)
Descrizione: Il terzo e quarto aspetto su cosa significa credere in Dio, cioè, credere che solo Lui ha il diritto di culto e come venire a conoscenza di Dio attraverso i Suoi nomi e attributi.
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(III) Dio solo spetta l’Adorazione
L'islam pone l'accento molto più su come rendere la fede in Dio in una vita giusta e obbediente e in una buona creanza piuttosto che dimostrare la Sua esistenza attraverso complessità teologiche. Quindi, il motto islamico è che il messaggio principale predicato dai profeti era la resa alla volontà di Dio e al Suo culto e non tanto la prova dell'esistenza di Dio:
“Non inviammo prima di te nessun Messaggero senza rivelargli: Non c'è altro dio che Me. AdorateMi.” (Corano 21:25)
Dio ha il diritto esclusivo di essere adorato interiormente ed esteriormente, con il cuore e le membra. Nessuno ha il diritto di essere adorato tranne Lui, assolutamente nessun altro può essere adorato accanto a Lui. Non ha soci o associati nel culto. Il Culto, nel suo senso globale e in tutti i suoi aspetti, è solo per Lui.
“Il vostro Dio è il Dio Unico, non c'è altro dio che Lui, il Compassionevole, il Misericordioso.” (Corano 2:163)
Il diritto di Dio di essere adorato, non può essere troppo enfatizzato. E 'il significato essenziale della testimonianza di fede dell'Islam: La ilah illa Allah. Una persona diventa musulmano testimoniando il diritto divino di culto. E’il punto cruciale della fede islamica in Dio, e anche di tutto l'Islam. E’stato il messaggio centrale di tutti i profeti e messaggeri inviati da Dio - il messaggio di Abramo, Isacco, Ismaele, Mosè, i profeti ebraici, Gesù e Muhammad, che la misericordia e la benedizione di Dio siano su di lui. Per esempio, Mosè ha dichiarato:
“Ascolta, Israele: Il Signore, il nostro Dio, è l'unico Signore. (Deuteronomio 6:4).”
Gesù ripetò lo stesso messaggio 1500 anni dopo, quando disse:
“Il primo di tutti i comandamenti è: ‘Ascolta, Israele: Il Signore, nostro Dio, è l'unico Signore.’” (Marco 12:29)
E ricordò Satana:
“Vattene, Satana, poiché sta scritto: Adora il Signore Dio tuo e a Lui solo rendi il culto.” (Matteo 4:10)
Infine, la chiamata di Muhammad circa 600 anni dopo Gesù riverberata sulle colline della Mecca:
“Il vostro Dio è il Dio Unico, non c'è altro dio che Lui …” (Corano 2:163)
Tutti dichiararono chiaramente:
“…Adorate Dio! Per voi non c'è altro dio che Lui…” (Corano 7:59, 7:65, 7:73, 7:85; 11:50, 11:61, 11:84; 23:23)
Che cosa è il culto?
Il culto nell'Islam è costituito da ogni atto, credenza, dichiarazione, o un sentimento del cuore che Dio approva e ama, tutto ciò che avvicina una persona al suo Creatore. Esso comprende il culto 'esterno' come le preghiere rituali quotidiane, il digiuno, la carità e il pellegrinaggio così come il culto 'interno' come la fede nei sei articoli di fede, la devozione,l’ adorazione, l’amore, la gratitudine e la fiducia. Dio ha il diritto di culto del corpo, dell’anima e del cuore, il culto è incompleto, se non è fatto su quattro elementi essenziali: il timore reverenziale di Dio, amore divino e l'adorazione, la speranza nella ricompensa divina, e l’estrema umiltà.
Uno dei più grandi atti di culto è la preghiera, invocando l’aiuto dall'Essere Divino. L’Islam specifica che la preghiera deve essere rivolta solo a Dio. Lui ha il controllo totale sul destino di ogni uomo ed è in grado di garantire i suoi bisogni e di rimuovere le sue difficoltà. Dio, nell’Islam, si riserva il diritto di preghiera per se stesso:
“E non invocare, all'infuori di Dio, chi non ti reca né beneficio, né danno. Se lo facessi, saresti uno degli ingiusti!” (Corano 10:106)
Dare chiunque altro - profeti, angeli, Gesù, Maria, idoli, o la natura, una parte del proprio culto, che è essenzialmente dovuto solo a Dio, come la preghiera, si chiama Shirk ed è il più grande dei peccati nell'Islam. Shirk è l'unico peccato imperdonabile, se non pentito, nega lo scopo stesso della creazione.
(IV) Dio è conosciuto attraverso i Suoi Nomi più belli e Attributi
Dio è conosciuto nell'Islam dai Suoi Nomi più belli e Attributi, come appaiono in rivelati testi islamici, senza la corruzione o la negazione dei loro significati evidenti, immaginando, o pensando a loro in termini umani.
“Ad Allah appartengono i nomi più belli: invocateLo con quelli…” (Corano 7:180)
Pertanto, è inopportuno utilizzare Artefice , Autore, Sostanza, Ego Puro, Assoluto, Idea Pura, Concetto Logico, Sconosciuto, Inconscio, Ego, Idea, Grande Uomo, come nomi divini. Essi semplicemente non hanno la bellezza e non è così che Dio si è descritto. Invece, i Nomi di Dio indicano la Sua maestosa bellezza e perfezione. Dio non dimentica, dorme, o si stanca. Non è ingiusto, e non ha figli, madre, padre, fratello, socio, o aiutanti. Egli non è nato, e non genera. Egli non ha bisogno di nessuno poichè è perfetto. Egli non diventa umano per "capire" le nostre sofferenze. Dio è il Forte (al-Qawiy), l'Unico (al-'Ahad), Colui Che riceve il Pentimento (al-Tawwaab), il Misericordioso (al-Rahim), il Vivente (al-Hayy), Colui Che sussiste per Se Stesso e per il Quale tutto sussiste (al-Qayyum), Il Sapiente (al-'Alim), Colui Che tutto ascolta, (al-Sami'), Colui Che tutto osserva (al-Basir), Colui Che tutto cancella (al-'Afuw), Colui Che aiuta (al-Nasir ), il Guaritore degli infermi (al-Shaafi).
I due Nomi più frequentemente chiamati sono: "Il Compassionevole" e "Il Misericordioso." Tutti, tranne uno dei capitoli delle scritture Musulmane inizia con la frase "Nel nome di Dio, il Misericordioso, il Compassionevole." La frase viene usata, si potrebbe dire, da parte dei musulmani più spesso rispetto ai nomi Padre, Figlio e Spirito Santo nelle invocazioni Cristiane. I musulmani iniziano nel nome di Dio e ricordano la Compassione e Misericordia di Dio ogni volta che mangiano, bevono, scrivono una lettera, o eseguiscono qualcosa di importante.
Il perdono è una dimensione importante per il rapporto umano con Dio. Gli esseri umani sono realizzati per essere debole e incline al peccato, ma Dio nella Sua misericordia è disposto a perdonare. Il Profeta Muhammad ha detto:
“La Misericordia di Dio supera la Sua ira.” (Sahih Al-Bukhari)
Along with the divine names “The Compassionate” and “The Merciful,” the names “The Forgiver” (al-Ghafur), “The Oft-Forgiving” (al-Ghaf-faar), “The Acceptor of Repentance ” (at-Tawwaab) and “The Pardoner” (al-Afuw) are among the most used in Muslim prayers.
Oltre ai nomi divini "Il Compassionevole" e "Il Misericordioso", i nomi "Il Perdonatore" (al-Ghafur), "Colui Che tutto assolve" (al-Ghaffar), "Colui Che accetta il pentimento" (at-Tawwaab) e "Colui Che tutto cancella" (al-’Afuw) sono tra i più utilizzati nelle preghiere musulmane.
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