L'autore del Corano (parte 1 di 3): le parole di un umano?
Descrizione: Uno sguardo sul Corano e se potesse essere stato scritto da Muhammad stesso.
- Da iiie.net (a cura di IslamReligion.com)
- Pubblicato su 02 Jun 2014
- Ultima modifica su 14 Feb 2021
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Anche se è dimostrato che il testo del Corano è rimasto intatto fino ad oggi, come possiamo essere sicuri che le parole in realtà sono originariamente da Dio e non da qualche altra fonte? Questa domanda ci porta a dare uno sguardo sull'autenticità, sull'autorità, o sulla fonte del Corano.
Per quanto riguarda la paternità divina del Corano, i musulmani credono che è stato rivelato testualmente (e cioè parola per parola) da Dio a Maometto, possa la misericordia e la benedizione di Dio essere su di lui. I non musulmani, tuttavia, che non supportano questo punto di vista, non possono contraddire ai musulmani il fatto che fu testimoniato che Muhammad fu il primo a pronunciare il Corano, un arabo meccano del 7° secolo dC e, come dimostrato sopra, non ci sono state modifiche alle trasmissioni da allora.
I Musulmani parlano di "prove interne" per la paternità divina del Corano, cioè dalle dichiarazioni in tal senso nel Corano stesso (p.es. Corano 4:82; 6:19; 6:92; 27:6; 45:2, ecc.), questo è comprensibilmente guardato con scetticismo, perchè chiunque potrebbe citare brani della sua Scrittura, pretendendo che la Scrittura in questione è rivelazione di Dio. Siamo quindi costretti dalla ragione e dall'obiettività di guardare altrove cercando "prove esterne" per l'autorità e la fonte divina del Corano.
La semplice struttura proposta per la presentazione di questa "prova esterna" è un processo di eliminazione, dal quale riceviamo la risposta alla domanda - "Chi è l'autore del Corano?" - Eliminando tutte le alternative di risposta a questa domanda, che sono sicuramente implausibile. In altre parole, il più probabile autore o la fonte del Corano viene identificata eliminando i candidati alternativi inaccettabili.
Ci sono vari punti di vista e opinioni contraddittorie da parte di alcuni non-musulmani a riguardo la fonte del Corano. La seguente lista di "possibili" autori riflette le principali teorie:
1) Muhammad.
2) Alcuni poeti arabi, studiosi, ecc.
3) Alcuni studiosi non-arabi, o poeti o personalità religiose.
4) Monaci o rabbini (cioè dalle fonti bibliche o giudeo-cristiane).
5) Satana (o altri "spiriti" ingannevoli o "alieni", ecc.).
6) Dio.
Adesso possiamo procedere ad esaminare dato a uno studio più approfondito del Corano e della storia quanto siano attendibili tali teorie.
Muhammad: Illetterato e incolto
Il fatto che Maometto non sapeva né leggere né scrivere (Corano 29:48) è ben noto e non contestato anche dai suoi contemporanei non musulmani e gli storici presenti.
Non ebbe ne istruzione scolastica ne un'insegnante di qualsiasi tipo. Non era conosciuto come compositore di poesie orali o in prosa. Il Corano, con le sue leggi onnicomprensive e la libertà da tutte le incongruenze, ha riconosciuto la sua grandezza anche da studiosi non musulmani.[1] I suoi contenuti trattano di legislazione sociale, economica, politica e religiosa, di storia, di una visione sull'universo, sugli esseri viventi, sul pensiero, sulle transazioni umane, sulla guerra, sulla pace, sul matrimonio, sul culto, sulle imprese, e tutto ciò che riguarda la vita - senza principi contraddittori. Il Corano non è mai stato modificato o rivisto, perchè una revisione o una correzione non sono mai state necessarie. Come è stato possibile che tale tematiche così vaste siano state esposte con tale precisione nel 7 ° secolo da un Arabo senza istruzione formale e senza la capacità di leggere, quale scarso materiale ci può essere stato nel suo ambiente su tali argomenti? Dove e quando nella storia un analfabeta fu autore di una tale scrittura?
La celebre rettitudine di Muhammed
La sincerità di Muhammad, veridicità e rettitudine erano così note che fu anche soprannominato "Al-Amin" (Il Fidato) dalla sua comunità pre-islamica. Non una sola bugia è registrata contro di lui, e molti orientalisti occidentali moderni hanno ammesso che il Profeta era contrario a qualsiasi inganno intenzionale e che aveva una convinzione profondamente sincera, al punto che è innegabile che il Corano gli è stato rivelato da Dio stesso.[2]
Se la sua rettitudine fossa stata messa in questione, avrebbe dovuto essere stato motivato dal desiderio di gloria personale a produrre Il Corano, perchè allora avrebbe dovuto disconoscere di non essere l'autore, bensi che provenisse da Dio, specialmente quando i Meccani pagani avevano ammesso che nessuno avrebbe potuto produrre una scrittura del genere (Corano 2:23-24, 17:88, ecc), ma ammirarono questo fatto? I suoi nemici gli anche offrirono la regalità su di Mecca e tutte le ricchezze che desiderava, se solo lui avrebbe smesso di recitare. Se era vero che egli desiderava la sua gloria personale e il leadership, perché avrebbe dovuto rifiutare l'offerta, quando fu presentato a lui e invece preferì una vita di umiltà, di semplicità, la persecuzione, le sanzioni, e anche l'attacco ostile da parte di coloro che si sentivano minacciati dal messaggio dell'unico Dio?
Inoltre, come può essere ragionevole credere che Muhammed, che era analfabeta, sia l'autore del Corano per beneficio personale e allo stesso tempo corregge e rimprovera se stesso ? Per esempio:
"Si accigliò e voltò le spalle quando il cieco venne da lui…" (Corano 80:1-2)
Ed inoltre,
"…Temevi gli uomini, mentre Allah ha più diritto ad essere temuto" (Corano33:37)
Ci sono altri versi ai quali si può fare riferimento, come ad esempio il capitolo 18, versi 23-24, ed altri. Perché avrebbe dovuto mettere in imbarazzo se stesso quando poteva semplicemente omettere o modificare favorevolmente questi versetti del Corano? Non erano certo a suo vantaggio, se i suoi obiettivi erano potere e prestigio. L'esistenza di tali versi dimostra solo che Muhammed era veramente un messaggero veritiero e sincero di Dio!
Nota:
[1]Vedi: Fredrick Denny, Islam, NY: Harper & Row, 1987, p.88; Dr. Maurice Bucaille, The Bible, the Quran and Science, Indianapolis: American Trust Publications, 1983, p.163; and H.A.R. Gibb, Wither Islam, NY: A.M.S. Press, 1932, p.350; etc.
[2]Vedi: for example, H.A.R. Gibb, Mohammedanism, London: Oxford University Press, 1962, p.25
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